Sebbene il ferro sia il quarto elemento più comune sulla terra, il corpo umano ne contiene solo tracce.
L'organismo di un adulto sano contiene circa 3,5-5 g di ferro. Il 65-70% del ferro contenuto nell'organismo si chiama "ferro plasmatico" e fa parte dell'emoglobina (il pigmento dei globuli rossi); il restante 25% è immagazzinato nel fegato, nella milza, nel midollo osseo e nei muscoli (ferro immagazzinato) e circa il 4% è utilizzato all'interno della mioglobina (proteina globulare la cui funzione specifica è quella di legare reversibilmente l'ossigeno) e degli enzimi contenenti ferro (ferro funzionale).
Il ferro è un minerale essenziale per l'organismo. Esso è necessario per la produzione dei globuli rossi (un processo noto come ematopoiesi) ed è anche la componente essenziale dell'emoglobina (ossia il pigmento dei globuli rossi). L'emoglobina trasporta ossigeno dai polmoni, attraverso le arterie, a tutte le cellule del corpo, e raccoglie anidride carbonica attraverso le vene (l'anidride carbonica viene prodotta durante il processo metabolico).
Il ferro inoltre, è coinvolto nella conversione dello zucchero ematico in energia e nella produzione degli enzimi, i quali svolgono compiti essenziali, come la produzione di nuove cellule, degli aminoacidi, degli ormoni e dei neurotrasmettitori: elementi fondamentali per un corpo sano.
Il sistema immunitario ha bisogno di ferro per funzionare efficacemente.
Se i livelli di ferro sono bassi, la normale produzione di emoglobina rallenta, il che significa che i polmoni assorbono meno ossigeno: condizione che provoca sintomi di affaticamento, capogiri e abbassamento delle difese immunitarie.
Lo sviluppo fisico e mentale richiede fonti sufficienti di ferro, in particolare durante l'infanzia e la gravidanza. Il nostro corpo non è in grado di produrre ferro da solo e pertanto, dobbiamo assumerne una quantità sufficiente dalla nostra dieta quotidiana.
Il fabbisogno giornaliero di ferro è di 2 mg/die per la donna in età fertile e 1 mg/die per gli uomini e le donne in menopausa. Questo valore aumenta nelle donne in gravidanza, nella donna che allatta e nei bambini.
Il ferro viene espulso dal corpo in vari modi, come la minzione, la defecazione, il sudore e l'esfoliazione delle cellule cutanee morte. Il sanguinamento contribuisce ad un'ulteriore dispersione di ferro, motivo per cui le donne ne hanno maggior bisogno rispetto agli uomini.